Avere qualche vasetto di erbe aromatiche in cucina è sempre una scelta pratica e intelligente, sia che si disponga di uno spazio interno sia di un balcone, così da poterle utilizzare fresche ogni volta che si desidera. Tra queste, il peperoncino occupa un posto speciale: per molti è un ingrediente irrinunciabile, capace di donare carattere e vivacità a qualsiasi ricetta grazie al suo inconfondibile aroma piccante. Coltivarlo non è affatto difficile, ma è importante fare attenzione alla famosa scala di Scoville!
Dolce o piccante?
Prima di cimentarsi con vasi, semi e terriccio, è fondamentale conoscere la varietà di peperoncino che si intende coltivare, per evitare di trasformarlo in una semplice pianta decorativa e non poterlo poi gustare in cucina. Il livello di piccantezza dei peperoncini viene misurato proprio attraverso la scala di Scoville, che va dalle varietà più dolci a quelle decisamente infuocate.

La sostanza responsabile della sensazione di piccantezza è la capsaicina, presente in quantità variabili a seconda della specie e, in alcuni casi, talmente intensa da richiedere l’uso di guanti durante la manipolazione dei frutti. Agli estremi della scala troviamo il Pimento, con un valore compreso tra 0 e 100, e il temutissimo Pepper X, che raggiunge la straordinaria soglia di oltre 2 milioni e 600 mila unità Scoville.
Il Pimento è ideale per la preparazione della paprika dolce, mentre il Pepper X è talmente potente che solo alcune sostanze chimiche risultano più forti. A metà della scala si colloca l’Habanero, che supera le 350 mila unità, e il classico peperoncino calabrese, con un rispettabile valore tra i 30 e i 50 mila.
Piantare e curare i peperoncini
Qualunque sia la varietà scelta, il peperoncino non tollera le basse temperature. È preferibile che il termometro non scenda mai sotto i 15 gradi Celsius, per questo la semina dovrebbe avvenire in primavera, garantendo così una crescita sana e vigorosa. Un terriccio soffice e ben lavorato è l’ideale per favorire lo sviluppo delle radici, che devono potersi espandere liberamente.

Un buon drenaggio è altrettanto essenziale, poiché i ristagni d’acqua possono provocare malattie fungine e muffe, compromettendo la salute delle radici e dell’intera pianta. Se durante la notte la temperatura dovesse scendere sotto i 15 gradi, è consigliabile spostare i vasi all’interno. Non è necessario utilizzare esclusivamente vasi di terracotta: anche quelli in vetro si prestano bene, purché i semi vengano interrati a circa 1 cm di profondità e la pianta sia esposta alla luce diretta del sole, che la aiuterà a crescere rigogliosa. La concimazione può essere effettuata con prodotti specifici ricchi di azoto, fosforo e magnesio.
Crescita e raccolta
Durante la crescita, se si nota che il vaso è diventato troppo piccolo o che il terriccio non fornisce abbastanza nutrimento, sarà opportuno procedere con un travaso o un rinvaso. Questa operazione va eseguita quando il terreno è umido ma non zuppo, prestando attenzione a non danneggiare le radici e preparando un nuovo letto di terriccio ben strutturato.

Dopo il rinvaso, è importante aggiungere altro terriccio e irrigare abbondantemente, ricordando sempre di predisporre uno strato drenante alla base. Per ottenere peperoncini particolarmente piccanti, secondo il loro potenziale, si può ridurre leggermente l’apporto d’acqua nei dieci giorni precedenti la raccolta: questo metodo favorisce l’aumento della capsaicina senza danneggiare il frutto.
Se durante la crescita le foglie appaiono pallide e poco brillanti, è segno che la pianta necessita di più nutrienti: in questo caso, si può intervenire con una concimazione mirata o sostituendo il terriccio. Se invece le foglie ingialliscono, la causa potrebbe essere una carenza di luce o un eccesso d’acqua; al contrario, foglie secche indicano spesso poca irrigazione o troppa esposizione al sole.
In cucina con brio
Il peperoncino è così apprezzato da molti appassionati di cucina che viene aggiunto a una vasta gamma di piatti, dai primi ai secondi, senza dimenticare le preparazioni più originali come la cioccolata al peperoncino, una vera delizia per i palati più audaci. Ma in quali ricette il peperoncino diventa davvero protagonista?

Un classico intramontabile è la pasta aglio, olio e peperoncino, dove tutti gli ingredienti vengono saltati insieme in padella con abbondante olio extravergine. Se il profumo che si sprigiona è così intenso da far lacrimare gli occhi, il risultato sarà sicuramente all’altezza delle aspettative dei veri amanti del piccante. Spostandoci verso sapori internazionali, il chili con carne, tipico della cucina messicana, è un altro piatto in cui il peperoncino è protagonista assoluto.
Per chi ama le contaminazioni orientali, il peperoncino trova spazio anche in ricette come il pollo al curry con latte di cocco, una delle specialità thai più apprezzate. In ogni caso, la scelta di aggiungere peperoncino dipende dal gusto personale e dalla propria tolleranza al piccante: c’è chi lo preferisce nell’amatriciana, chi nel risotto agli scampi o su una succulenta bistecca.