Molte cose sono destinate a cambiare: il Fisco ha introdotto importanti novità che riguardano il 2025. Si tratta di aggiornamenti fondamentali, che è indispensabile conoscere. Il nuovo documento emanato fornisce istruzioni dettagliate relative ai controlli sulla dichiarazione dei redditi, indicando con precisione quali sono gli adempimenti da non trascurare.
Novità per pagamenti e sanzioni
Il termine per effettuare i pagamenti delle somme dovute rimane fissato a sessanta giorni, qualora la comunicazione sia stata elaborata a partire dal 1° gennaio. Per le comunicazioni inviate prima di questa data, invece, il termine da rispettare è di trenta giorni, sempre calcolati dalla data di ricezione della comunicazione stessa. È fondamentale non superare i limiti temporali indicati.

Con la Riforma Fiscale sono state introdotte nuove sanzioni in caso di violazioni. In particolare, per omesso o tardivo pagamento delle imposte ordinarie, la sanzione è fissata al 25%. Per le infrazioni commesse in precedenza, la sanzione resta al 30%, come previsto fino ad ora.
La sanzione può essere ridotta della metà se il pagamento viene effettuato entro novanta giorni dal termine previsto. In questo modo, se il ritardo non supera tale periodo, non si rischiano ulteriori aggravi. È ancora più vantaggioso saldare quanto dovuto entro quindici giorni, beneficiando così della riduzione massima della sanzione.
Si possono fare le rateizzazioni.
Le somme dovute possono essere rateizzate fino a un massimo di venti rate. In particolare, la prima rata deve essere versata entro sessanta giorni dal ricevimento della comunicazione relativa al controllo automatico. Successivamente, per la comunicazione degli esiti della liquidazione, il termine è di trenta giorni, mentre per l’avviso telematico è di novanta giorni.

Le rate successive devono essere corrisposte entro l’ultimo giorno di ciascun trimestre. Tuttavia, la possibilità di rateizzare è subordinata al rispetto di alcune condizioni e può decadere in specifici casi: ad esempio, se la prima rata non viene pagata entro quaranta giorni, oppure se una qualsiasi rata risulta insufficiente, indipendentemente da quale sia.
La decadenza dalla rateizzazione si verifica anche se una rata diversa dalla prima non viene saldata entro i termini stabiliti, o se l’ultima rata non viene pagata entro novanta giorni dalla scadenza. In presenza di una di queste situazioni, il beneficio della rateizzazione viene perso definitivamente e non può essere recuperato.
Servizio web
Dalla fine del 2024 è stato attivato anche un servizio web dedicato, pensato per la consultazione e la gestione delle comunicazioni e degli esiti dei controlli automatici. Una volta ricevuta la comunicazione, tutte le informazioni vengono inserite nel Cassetto fiscale personale del contribuente, uno spazio riservato e accessibile solo all’interessato.

Il contribuente viene avvisato tramite una notifica all’interno della propria area riservata. Se il destinatario è una persona fisica, la notifica viene recapitata anche tramite l’app IO. Da questa stessa area è possibile effettuare il pagamento delle somme dovute o richiedere assistenza, qualora se ne presenti la necessità.
Questi servizi digitali possono essere utilizzati direttamente dai contribuenti oppure dagli intermediari, purché siano stati delegati. L’accesso al Cassetto fiscale, che è uno spazio strettamente personale, è consentito solo al titolare o a chi abbia ricevuto apposita autorizzazione. È sempre necessario un permesso specifico per accedervi.
Per concludere
Chi omette la presentazione della dichiarazione dei redditi e viene individuato dal Fisco rischia una sanzione particolarmente elevata: tramite una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, può essere comminata una multa fino al 240%. Chi invece presenta la dichiarazione, ma risulta non aver versato quanto dovuto, può ricevere una comunicazione specifica che contesta la mancata corresponsione delle somme.

Una raccomandata o una PEC possono essere inviate dopo un controllo formale, ovvero a seguito di una verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate. In questi casi, l’ente procede con gli accertamenti necessari per chiarire la situazione e, se necessario, richiedere il pagamento delle somme non versate.
Se si intende contestare la comunicazione ricevuta, il contribuente deve trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati corretti, fornendo anche eventuali documenti richiesti per dimostrare la propria regolarità. In questo modo è possibile chiarire la propria posizione e mettere in ordine la documentazione fiscale.